venerdì 15 ottobre 2010
Mancanza di fondi per il Conservatorio dell’Aquila, la preoccupazione della Del Fallo
La viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti:“ Gravoso lasciar fuori dai corsi moltissimi studenti che avrebbero voluto iscriversi al conservatorio, lacerando quel diritto all’istruzione punto fondamentale della cultura italiana"
L’Aquila - “Non ci meravigliamo che manchino i fondi all’istruzione, le cronache recenti ci hanno informato infatti di come il ministro Gelmini, dopo essersi battuta per far approvare nelle aule parlamentari il nuovo piano scuola, abbia poi scoperto che i soldi statali erano insufficienti per l’attuazione dei suoi programmi. Si denota la continua ‘occupazione’ del parlamento da parte di nostri governati in maniera del tutto inutile e improduttiva perché io ritengo che qualsiasi politico il quale rivesta un ruolo di primaria importanza all’interno della direzione nazionale dovrebbe essere quantomeno a conoscenza, prima di fare una proposta, di quali fondi abbia a disposizione. La vicenda del Conservatorio dell’Aquila rientra perfettamente in questa logica personalistica e non di certo altruista. Il taglio a tutti gli istituti scolastici e alle scuole abruzzesi è palese e denota oltretutto una scarsissima professionalità da parte di chi pianifica il settore istruzione nel nostro bel paese e soprattutto una carenza di interesse per l’istruzione dei nostri giovani.”
Interviene duramente, dopo una sentita analisi, Barbara Del Fallo, viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti, in merito alla situazione in cui versa il Conservatorio dell’Aquila.
Il direttore della rinomata scuola di musica Bruno Carioti ha denunciato, attraverso una lettera destinata al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini la difficoltà a soddisfare le richieste d’ammissione ai corsi, raddoppiate rispetto al 2009, a causa dei numerosi tagli ai finanziamenti e per la mancanza di investimenti.
Nel messaggio di Carioti emergeva anche l’amarezza per l’impossibilità di attuare il primo corso di formazione, unico in Italia inserito nel contesto di un conservatorio, in Musicoterapia. Un impedimento concreto alla rinascita culturale del capoluogo abruzzese.
“Nel caso specifico dell’Aquila – prosegue l’esponente regionale del movimento presieduto da Antonello De Pierro - l’istituzione del corso di musicoterapia, come ribadito giustamente dal direttore della struttura, avrebbe potuto coadiuvare la ripresa psicologica di molti ragazzi scioccati dalla tragedia del terremoto. Ancor più gravoso e scioccante è lasciare fuori dai corsi moltissimi studenti che avrebbero voluto iscriversi al conservatorio lacerando quel diritto all’istruzione punto fondamentale della cultura italiana da sempre. Io mi auguro – chiosa la Del Fallo - personalmente ma anche come rappresentante del movimento che questo governo la smetta di perdere tempo occupando le aule parlamentari in discussioni inutili e controproducenti e si metta finalmente al lavoro per garantire quantomeno l’assolvimento dei propri doveri e quindi dei diritti fondamentali dei cittadini”.
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