mercoledì 30 giugno 2010

Regione Abruzzo taglia 8 Comunità Montane, la critica della Del Fallo


La viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti: “Che ne sarà di tutti i servizi sociali prima garantiti dagli enti montani?”


Pescara, 30 Giugno 2010 – “Una ridefinizione territoriale senza alcuna logica”. Telegrafico e polemico il commento di Barbara Del Fallo, viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti, circa la decisione del Consiglio regionale di abolire otto comunità montane, portandone il numero da 19 a 11. Il provvedimento, votato in assemblea favorevolmente da Pdl e Pd, è stato invece aspramente criticato dall’Idv, in quanto ritenuto un escamotage formale, buono per attuare le linee guida del Governo centrale, ma che non risolve il problema del taglio degli enti territoriali e la razionalizzazione economica. Un’opposizione cui si associa la Del Fallo: “ C’è un’assoluta mancanza di logica nei criteri stabiliti per ridefinire l’assetto territoriale e l’accorpamento dei Comuni. Ci ritroveremo con enti formati da paesi montani e marittimi anche molto distanti, e che pertanto avranno poche possibilità di interagire tra loro”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro giudica “superficiale, frettoloso e a senso unico” l’operato della Regione Abruzzo: “Preoccupati di mettere al più presto in atto le linee dettate da Roma, gli amministratori regionali non hanno neanche ritenuto opportuno convocare i rappresentanti delle Comunità montane o quantomeno valutare le loro istanze. Da membro di un movimento a difesa del cittadino quale l’Italia dei Diritti – conclude la viceresponsabile per l’Abruzzo – non posso fare a meno di chiedermi che fine faranno tutti quei servizi, in primis nel campo dell’assistenza sociale, prima garantiti dalle comunità montane”

venerdì 18 giugno 2010

Gli aquilani sfilano per non dimenticare. La Del Fallo invita alla concretezza

La viceresponsabile abruzzese dell’Italia dei Diritti trae le somme di questi 14 mesi: “E’ importante che ora gli enti locali mostrino il pugno duro”

L’Aquila, 18 giugno 2010 – Una mobilitazione spontanea, un corteo pacifico, quello che nella giornata di ieri si è snodato per le vie del capoluogo abruzzese, ferito dal terremoto del 6 aprile 2009 e allo stesso tempo motore di una rinascita che proprio dal basso muove i suoi primi passi. L’Italia dei Diritti, nella persona della sua viceresponsabile per l’Abruzzo Barbara Del Fallo, esprime sentimenti di vicinanza nei confronti della manifestazione aquilana, solidarietà mai venuta meno all’indomani del drammatico sisma. “Sentiamo l’urgenza di mantenere viva l’attenzione sulla difficile quotidianità vissuta dagli abitanti del cratere, vista la latitanza e la serie di promesse non mantenute dell’amministrazione centrale, - dichiara l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – latitanza dannosa che si tramuta in beffa quando il governo provvede a decisioni imperiose sulle modalità di imposizione fiscale che non tengono conto delle reali necessità dei cittadini”. E’, infatti, dei giorni scorsi la mozione del Sottosegretario Gianni Letta che intende dilazionare le imposte di 60 mesi del 100% dell’imponibile a favore degli abitanti del cratere, proposta avversata dalla Del Fallo, che chiede quanto meno, oltre allo spostamento temporale, una decurtazione percentuale dell’imponibile del 60%. “E’ importante in tal senso che anche gli enti locali inizino a mostrare il pugno duro nei confronti dell’Esecutivo nazionale, invece di organizzare fittizi tavoli di concertazione dove non le necessità delle persone che hanno subito gravi perdite vengono favorite, ma il solito comunicare a slogan tipico della maggioranza di governo. – prosegue la Del Fallo – Esprimendo tutta la mia solidarietà al sindaco Cialente, lo esorto a non assecondare questo ritrito copione, tanto più oggi che la congiuntura economica costringe l’intera regione sull’orlo del dissesto”. Italia dei Diritti, pertanto, lancia il suo monito: “Le amministrazioni centrali e locali trovino una convergenza fattiva affinché la situazione attuale di degrado e di menefreghismo in cui versa l’Abruzzo, venga superata con uno slancio nuovo e positivo nel rispetto di chi in quella notte di aprile ha perso affetti, la casa e ha visto annientare il tessuto urbano dell’Aquila. La cura e l’aspetto del centro storico di qualunque città fonda il senso civico e il riconoscimento sociale dei suoi abitanti, per cui bisogna lavorare anche per ricostruire il patto identitario degli aquilani con il proprio territorio”.